- Il progetto di Open City Roma “Abitare per”, promosso della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP) del MiBACT, nasce come ricerca sul rapporto tra la qualità architettonica di progetti di edilizia residenziale pubblica, sorti in quartieri periferici italiani dopo il 1965, e la vivacità odierna degli spazi pubblici in relazione. Il primo quartiere scelto è Decima a Roma (1960-1966, A. Libera, I. Guidi, V. Cafiero, guidati da L. Moretti). Il progetto riprende i temi già sperimentati per il Villaggio Olimpico nel 1960, ampliandoli. Gli edifici in linea su pilotis, si articolano con volumi concavi e convessi, aprendo dinamici scorci prospettici in un continum di spazi pubblici. Proprio l’idea di quartiere “aperto” ha stimolato, nei primi anni dalla sua realizzazione, lo strutturarsi di una comunità molto coesa, se pur isolata dal centro della città, che ha fatto degli spazi pubblici i luoghi di costruzione di un’identità collettiva. Con il passare degli anni, il ridursi delle occasioni di socializzazione, i successivi interventi di trasformazione e la scarsa manutenzione, il quartiere si è trovato a soffrire di abbandono ed isolamento. Dall’idea di Progetto, inteso come pratica condivisa di prefigurazione, parte il percorso di “Abitare per”, che vede tra gli obiettivi, quello di costruire con gli abitanti una processualità che possa essere replicata per altri progetti futuri. Nel corso del processo, organizzato con sopralluoghi, workshop, eventi di socializzazione, si è cercato di rendere consapevoli gli abitanti delle molte potenzialità del loro quartiere, dando ascolto a tutti, arrivando ad operare una sintesi dei problemi e dei desiderata, attraverso il filtro di una esperienza professionale specifica, per potere redigere una proposta condivisa. Questo processo ha trovato la sua concretizzazione in una mappa che raccogliendo gli elementi di memoria, le problematiche e le aspettative, traccia una prima linea di indirizzo progettuale per il processo di riqualificazione. Il processo si è concluso con un piccolo progetto di rigenerazione di uno spazio pubblico del quartiere coordinato da Piano B Architetti Associati, la Rotonda adiacente Piazza Vannetti Donnini, luogo un tempo molto frequentato dagli abitanti, ma poi abbandonato. Dalle analisi svolte è emersa la volontà di fare della Rotonda uno spazio in cui realizzare eventi ed attività culturali ma anche pic-nic, cene sociali e mercatini. Da queste sollecitazioni è partito il progetto per la realizzazione in autocostruzione di un dispositivo mobile trasformabile che potesse essere utilizzato, all’occorrenza, come tavoli, sedute o palco. Insieme al progetto di autocostruzione nel quale sono stati coinvolti anche sponsor privati per il reperimento dei materiali, sono proseguite le attività di bonifica della Rotonda ed è stata progettata una nuova sistemazione a verde della grande aiuola trasformata in un giardino innovativo a basso fabbisogno idrico “BotanicalDryGarden®” grazie anche al coinvolgimento di sponsor privati. Data:2016 Luogo: Roma, Italia Programma:palco trasformabile, giardino mediterraneo tipo dry garden Superficie netta: 500mq Fase: completata Progettazione strutture: Alessandro Clementoni